L’eruzione del 9 luglio 1892 ha provocato la formazione di ben 5 crateri tra quota 2025 mt e quota 1800 mt sul versante meridionale del vulcano, i cosiddetti crateri Silvestri.
I crateri Silvestri nacquero a causa di un’ attività laterale e il loro nome fu dato in onore del famoso vulcanologo fiorentino Orazio Silvestri, presidente del CAI scomparso due anni prima dell’eruzione.

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ERUZIONE DEL 1892
L’attività laterale si manifesta quando la colonna magmatica trova, prima di giungere ai crateri sommitali, uno sfogo attraverso una frattura apertasi sui fianchi dell’edificio vulcanico.
In corrispondenza della frattura, nella parte a monte si hanno emissioni di materiale piroclastico e fontane di lava, nella parte a valle invece manifestazioni effusive ovvero le colate laviche.
A causa di questa tipologia di eruzione si sono formati dei crateri detti a bottoniera, proprio perché in fila uno dietro l’altro come i bottoni di una camicia.
L’eruzione durò poco più di 5 mesi terminando il 29 dicembre del 1892.
Minacciò il paese di Nicolosi, tanto da spingere gli abitanti a lasciare le proprie abitazioni.
Fortunatamente però il fronte si fermò poco prima del paese.
I CRATERI SILVESTRI OGGI
I crateri silvestri sono i coni più conosciuti dell’edificio vulcanico.
Essi trovano oggi a ridosso delle aree turistiche più note e frequentate dell’Etna, come il Rifugio Sapienza e la Funivia dell’Etna.
Proprio per questo motivo, durante tutto l’anno migliaia di turisti visitano e ammirano la bellezza e la maestosità dei crateri.
Sono facilmente accessibili grazie a dei piacevoli percorsi di trekking alla portata di tutti, come le nostre escursioni “Etna Morning” o Etna Aperisunset.